Antonio Madonna e Venezia che (non) muore

27973198_10155820924959845_1070639305440706238_nAll’inizio degli anni ’80, quando Antonio Madonna decide di tornare a dipingere le sue amate marine, si reca a Venezia in cerca di ispirazione. Lo stesso artista, nella sua biografia, spiega i motivi di tale scelta: “Dopo tanti anni sentivo la necessità di confrontarmi con qualcosa di diverso. Il paesaggio torrese, ormai, lo conoscevo a memoria. Venezia, invece, rappresentava una sfida nuova in grado di stimolarmi.”

Tuttavia, coerente con la sua visione dell’arte, Antonio Madonna sceglie di raffigurare non la Venezia “ufficiale”, quella che tutti conoscono ed amano, ma preferisce la Venezia nascosta, per certi versi simile alla sua Torre del Greco, fatta di bragozzi e umili pescatori che tanto gli ricordano la sua città natale. Insomma, è come se il pittore avesse in qualche modo trasposto il suo background culturale, trasferendolo al nord.

Nasce così uno dei cicli pittorici più notevoli di Antonio Madonna che, dopo anni di studi e schizzi preparatori, presenta al grande pubblico nel 1984, presso il Centro d’Arte Mediterranea, la sua personale visione del capoluogo veneto, con la mostra “Venezia (non) muore”.

Il successo della mostra è clamoroso e consente all’artista di tornare con maggiore convinzione alla pittura di tradizione che pure era stata il liet motiv dei suoi esordi pittorici.

Se vi siete persi la mostra del 1984, potete adesso ammirare, grazie alla mostra “I Maestri della pittura torrese della prima metà del XX secolo” una selezione delle opere più suggestive di quel periodo.

La mostra resterà aperta fino al 3 Marzo. Per info e contatti: 081.881.59.21 – info@centrodartemediterranea.it

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